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andrea cosentino teatro primi passi uslla luna

primi passi sulla luna
divagazioni provvisorie per uno spettacolo postumo
(2010)


di e con ANDREA COSENTINO indicazioni di regia ANDREA VIRGILIO FRANCESCHI collaborazione artistica VALENTINA GIACHETTI produzione ALDES, Pierfrancesco Pisani (2010) con la collaborazione di Kilowatt Festival, Litta_Produzioni, Teatro Forsennato con il sostegno di MIBAC – Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo, REGIONE TOSCANA / Sistema Regionale dello Spettacolo
 

scheda tecnica

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Dice che la notte del 20 luglio del ’69 in tutto il mondo interplanetario
Non c’è stato un furto, un omicidio, una rapina, uno scappellotto.
Erano tutti li davanti a Neil Armstrong.
E questo cosa vuol dire?
Vuol dire che se tutti guardassimo di più la televisione il nostro
Sarebbe un mondo migliore

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Lo sbarco sulla luna dà il la a una schiera di improbabili personaggi per discettare di sosia viterbesi di Armstrong e torri gemelle, monoliti, alieni e spiritualità, scimmie, tapiri e licantropi. Ma l’allunaggio della notte del 20 luglio del ’69 è anche l’evento mediatico attraverso il quale misurare l’inattingibilità del reale in un’epoca la cui verità coincide con il suo darsi in rappresentazione.
Al cuore del tutto uno squarcio di storia intima, che ha a che fare con la paternità e le fragilità dell’infanzia.
Contro la sete di realtà, lo spettacolo conduce in un viaggio surreale, esilarante e struggente, portato avanti al tempo imperfetto, che è il tempo dei giochi e dei sogni, e che si dissolve al presente.

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"Forse la notte del 20 luglio ’69 è solo un pretesto. Fatto è però che Primi passi sulla luna è uno spettacolo lunare. Ovverosia: sghembo, altalenante, umorale, straniante, persino malinconico. Di quella malinconia agrodolce che mescola sogno e realtà, Storia e vicenda personale, innaffiando con umorismo le associazioni più stravaganti. Un cabaret postmoderno, insomma, dove l’estroso artista abruzzese verifica con coraggioso spirito di ricerca lo stile drammaturgico e recitativo già profuso nei precedenti lavori...”

Laura Novelli, ​Il Giornale

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"Sembra di essere arrivati al grado zero della rappresentazione. Cosentino decide di portare alle estreme conseguenze la dissoluzione delle forme e della formalità, anche le più elementari , appartenenti alla giovane scena contemporanea (…) il gioco tiene l’attenzione dello spettatore incollata saldamente a quei vari strati di assenza…”
Antonio Audino, ​Il Sole 24 Ore

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"È la capacità affabulatoria di Cosentino che si determina lì in quel momento davanti al pubblico, è una corda tesa tra il narratore e i suoi spettatori (…) Il risultato è uno spettacolo vivo, imperdibile, fatto di pancia e cervello, godibilissimo in tutte le sue parti che mostra un “Cosentino drammaturgo” maturo e coraggioso."
Andrea PocosgnichTeatro e Critica

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"Questa è la rivalsa dell’attore sul suo pubblico, come il gatto col topo: un gioco crudele che affascina, un non-spettacolo, un flipper di emozioni, proposto da un artista eclettico e camaleontico."
Simone Pacini, ​Klp
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